Fra gli insegnanti con cui collabora Mus-e Brescia, Loretta Zigliani è insegnante alla Scuola Primaria Melzi dell’Istituto Comprensivo Nord 1 Brescia e da due anni condivide il progetto.
Conosco e apprezzo da tempo il programma MUS-E; in particolare da un paio di anni, nelle nostre classi, intervengono due artisti che hanno proposto attività di musica e teatro.
Le classi sono del primo biennio della scuola primaria, composte, quindi, da bambini di circa 7 anni. Sono due classi molto diverse ed eterogenee al loro interno. Quando si lavora in gruppo, soprattutto a quest’età, spesso nascono conflitti e frustrazioni, ma sappiamo che è un passaggio obbligato in un percorso di crescita; saper uscire dal proprio egocentrismo per incontrare l’altro e aprirsi a nuove esperienze è fondamentale per acquisire maggior autonomia e migliori competenze.
Noi insegnanti cerchiamo di mettere sempre al primo posto il benessere di ogni bambino, pertanto lavoriamo per creare un ambiente che li aiuti a conoscere se stessi e gli altri, rispettando l’unicità di ciascuno e apprezzando l’arricchimento che ne deriva. Le proposte laboratoriali di Mus-e Brescia rispondono perfettamente a questa esigenza.
MUS-E ci ha aiutato, come insegnanti, collaborando secondo un metodo di lavoro, di confronto sistematico sul progetto. All’inizio di ogni anno scolastico abbiamo incontrato le referenti Mus-e e gli artisti e al termine dei laboratori, in seguito alla lezione aperta ai genitori, si è tenuto anche un incontro per la verifica dei risultati raggiunti e per l’avviamento alla fase successiva. Il confronto su contenuti, metodologia e approccio alle classi è stato fondamentale per ottimizzare i tempi, programmare le proposte didattiche e definire le modalità d’intervento educativo più adeguate per ciascun bambino. L’esito è stato positivo e abbiamo potuto poi trasferire i traguardi raggiunti in altri ambiti disciplinari. I laboratori hanno favorito nuove e positive modalità relazionali sia tra pari sia con l’adulto.
Tutti i bambini hanno partecipato con entusiasmo, dimostrando senso di responsabilità e autocontrollo sia nelle attività individuali sia in quelle di coppia e di gruppo, superando gradualmente le personali difficoltà linguistiche,
relazionali ed emotive. I tempi di attenzione sono migliorati, così come il rispetto delle regole comportamentali durante il lavoro, anche in situazione destrutturata. E’ migliorata la consapevolezza della funzione comunicativa del proprio corpo e della propria voce. Le attività hanno indicato ai bambini una miglior gestione dello spazio e del tempo. I bambini hanno imparato a riconoscere le attitudini personali come caratteristiche distintive e potenzialità di ognuno.
Lo scorso anno abbiamo affrontato il tema della “lentezza” come strategia per migliorare la qualità della propria vita, nelle relazioni e nella conoscenza del mondo che ci circonda. Per quest’anno si è deciso di affrontare il tema dell’arte come strumento per conoscere se stessi, per esprimere le emozioni e comunicare con gli altri, per ascoltarsi e rispettare il tempo del silenzio, per essere consapevoli dell’altro. Il tema è stato rielaborato nelle forme artistiche della musica e del teatro e, come “ponte” per il teatro, abbiamo letto in entrambe le classi due libri: “Bandiera” di Lodi e “Ernest e Celestine” di Pennac.
E’ stato davvero emozionante per noi adulti e altamente formativo per i bambini il lavoro sulle paure; riuscire a nominarle, provando a comunicare attraverso il proprio corpo lo sgomento che si prova in certe situazioni; inventare il proprio nome-foglia, seguito da un aggettivo per sottolineare le proprie qualità e aiutare un compagno a trovarlo, a sua volta ha favorito la consapevolezza di sé. Ciò ha dato la possibilità di relazionarsi in modo positivo, apprezzando le particolarità di tutti. Cantare insieme, seguendo il ritmo anche con gli strumenti, ascoltarsi e rispettare i tempi ha permesso di sviluppare un maggior senso di appartenenza al gruppo, nel quale il contributo di ognuno diventa indispensabile. Altrettanto arricchente è stata l’uscita con la visita alla Collezione Campiani a Cellatica (Brescia), un vero e proprio museo all’aperto di arte contemporanea, dove i bambini hanno potuto immergersi nelle opere toccandole, giocando con i loro riflessi di luce e ascoltandone i suoni. Un gioco con l’arte che ci ha trasportato nel mondo delle opere di artisti che hanno lasciato un importante segno della loro creatività in questo luogo speciale e meraviglioso, secondo un’interazione con la natura assolutamente unica.
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