Mus-e Roma è nato agli inizi del 2004 con un progetto pilota nelle scuole di due quartieri simbolo nel panorama della periferia romana: Laurentino 38 e Primavalle. Poi il Progetto si è strutturato maggiormente e ha iniziato un’attività più organica. Entrai a far parte del team degli artisti proprio nel 2004 insieme ad altri colleghi che tuttora collaborano con l’Associazione.
Gradualmente Mus-e si è esteso in altri quartieri della capitale, negli anni
abbiamo proposto i nostri laboratori a tante scuole. Abbiamo adottato un
principio di turn over per soddisfare le molteplici richieste che ci pervengono ogni anno dagli istituti scolastici. Dopo 9 anni di attività in genere lasciamo una scuola e diamo la possibilità ad un’altra di subentrare.
Attualmente siamo presenti in 17 scuole e ne abbiamo già lasciate circa 10.
Una delle difficoltà più evidenti che abbiamo incontrato agli inizi del percorso è stata quella di trasmettere l’unicità e il valore intrinseco del Progetto. In una città come Roma dove operano centinaia di associazioni nelle scuole, Mus-e “navigava” in un mare molto affollato. C’è stato quindi un lavoro profondo e capillare sia degli artisti e coordinatori che si sono succeduti, che dei sostenitori e del Presidente.
Un valore aggiunto di Mus-e Roma, subito evidente, è stato la forza, la
professionalità e lo spessore del nucleo degli artisti iniziali e poi di quelli che sono subentrati. Ci sono moltissimi episodi che hanno attraversato questi quindici anni di Mus-e Roma, molti di loro hanno lasciato un segno indelebile. Per esempio la “formazione permanente” messa in campo durante e dopo le riunioni che si organizzavano in maniera cadenzata durante l’anno a casa della Coordinatrice locale Silvana Perron Cabus.
Erano incontri molto stimolanti in cui si condividevano esperienze, dubbi, soluzioni e obiettivi. Si respirava un’aria di fermento e d’innovazione. Noi artisti ci sentivamo accolti e considerati, facevamo parte integrante del Progetto. Le riunioni si concludevano con delle cene meravigliose offerte da Silvana. Rimanevamo fino a tardi a parlare di tutto, dall’arte alla filosofia, dalla politica alla vita quotidiana. Questo ha contribuito alla formazione di un gruppo di artisti coeso, impegnato e motivato. D’altronde essere un artista Mus-e vuol dire fluire in un processo continuo di formazione e sperimentazione, che per fortuna rimane uno dei caposaldi anche oggi, dopo tanti anni!
Rachele Caputo, coordinatrice artistica di Mus-e Roma
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